Novità luglio 2011 - Siamo nuovamente in edicola

Panorama, con i titoli sul Latemar e Catinaccio, avvia una nuova serie di guide escursionistiche, ma anche alpinistiche, alla scoperta delle Dolomiti con dettagliate e pratiche cartine, consigli per salire in sicurezza queste splendide cime attraverso sentieri e vie ferrate, senza dimenticare informazioni utili per trovare i rifugi migliori dove riposarsi, riprendere fiato e godersi il panorama.

 

CATINACCIO

A cavallo fra le Provincie di Trento e Bolzano, qui si erge il possente Catinaccio d’Antermoia, la montagna più elevata del gruppo dolomitico a cui da il nome e che supera i tremila metri. E sempre del gruppo del Catinaccio fa parte il Rosengarten, il “giardino delle rose” che tanto ha stimolato la fantasia di molti, fino a volere che proprio qui si svolgessero le geste del leggendario Re Laurino. Anche per questo, ma non solo, ancora oggi il Catinaccio e il Vaiolet, con le sue Torri, sono le cime più frequentate e conosciute delle Dolomiti, cime che gli autori invitano a scoprire seguendo percorsi frequentati, ma anche sconosciuti, che aiutano a non stancarsi mai di questi luoghi.

LATEMAR

 In particolare, il Latemar è un gruppo dove regna la stravaganza, l’arditezza, l’improvvisazione delle forme, il caos. Può sembrare simile ad altri gruppi dolomitici ma possiede una sua ben precisa caratteristica, ha una personalità, si distingue. Si innalza da ghiaie come altre montagne ma si scompone in alto e sui fianchi più di tanti suoi simili.
Emerge dal consueto. Diventa unico!
Molte sono le definizioni attribuite al Latemàr, e tutte corrispondenti al vero. Lo si è decantato per l’originalità delle sue forme, lo si è criticato per la sua friabilità, è stato in parte ignorato per questa sua precaria staticità. Ma è sempre stato ammirato, forse temuto, mai abbandonato. La magia derivante da tutte queste stravaganti strutture, col tempo è diventata malia, richiamo, desiderio di scoperta.

copertina catinaccio

latemar copertina

Le mie pubblicazioni

MARMOLADA

PRESENTAZIONE

Storia della guerra (città di ghiaccio, 1915/18), scoperta e conquista (il viennese Paul Grohmann salì per primo le sue due vette: Punta Rocca nel 1862, Punta Penìa nel 1864), grandi imprese (lungo, se non quasi impossibile, l’elenco completo delle scalate, dalle prime vie ai grandi nomi dell’alpinismo; troppe vie e troppi alpinisti rischierebbero di restare esclusi), contese amministrative (l’annosa controversia tra le province di Trento e Belluno per i confini amministrativi della Marmolada): ecco alcuni dei punti salienti che subito si affacciano alla mente quando si parla di Marmolada. E tutti concentrati sulla Regina delle Dolomiti, quasi non ci fosse altro attorno o vicino a questo gigante di chiare rocce.

La Marmolada è il fulcro, è il primo attore, è superiore. Domina e s’impone su tutto. Eppure tante altre interessanti montagne attorniano questo colosso. Ed anche queste hanno la loro storia, il loro fascino, la loro importanza. Ma “lei”, la Marmolada, per l’imponenza della sua parete meridionale, per l’esteso ghiacciaio sul versante settentrionale e per la quota che primeggia su tutte le Dolomiti ha da sempre attratto alpinisti, escursionisti, sciatori e turisti.

La Marmolada è stata descritta in tante opere letterarie, assieme alle altre cime di quest’importante settore dolomitico. Illustri storici e competenti scrittori hanno dato alle stampe libri interessanti. Grazie a queste pubblicazioni molte persone hanno appreso l’esistenza di montagne e pareti grandiose, hanno sognato e progettato salite, hanno scoperto il grande fascino di questi monti. Poi, addentrandosi tra le valli interne e salendo sulle cime, si sono innamorate di queste rocce, dell’ambiente, della storia, dei panorami.

Noi, con questa guida, speriamo di conseguire gli stessi risultati, ossia di fornire un’utile guida tascabile per iniziare a conoscere il Gruppo della Marmolada, augurandoci che ogni escursione o salita si tramuti in gioia e ulteriore curiosità, stimolo quest’ultimo necessario per addentrarsi in tanti altri “angoli nascosti” o su cime qui non descritte.

Attenzione però, niente si deve improvvisare, ed il saper ritornare sui propri passi, cioè rinunciando alla salita, non è segno di debolezza, bensì indice di saggezza.

Novità luglio 2011 - Siamo nuovamente in edicola

Panorama, con i titoli sul Latemar e Catinaccio, avvia una nuova serie di guide escursionistiche, ma anche alpinistiche, alla scoperta delle Dolomiti con dettagliate e pratiche cartine, consigli per salire in sicurezza queste splendide cime attraverso sentieri e vie ferrate, senza dimenticare informazioni utili per trovare i rifugi migliori dove riposarsi, riprendere fiato e godersi il panorama.

 

CATINACCIO

A cavallo fra le Provincie di Trento e Bolzano, qui si erge il possente Catinaccio d’Antermoia, la montagna più elevata del gruppo dolomitico a cui da il nome e che supera i tremila metri. E sempre del gruppo del Catinaccio fa parte il Rosengarten, il “giardino delle rose” che tanto ha stimolato la fantasia di molti, fino a volere che proprio qui si svolgessero le geste del leggendario Re Laurino. Anche per questo, ma non solo, ancora oggi il Catinaccio e il Vaiolet, con le sue Torri, sono le cime più frequentate e conosciute delle Dolomiti, cime che gli autori invitano a scoprire seguendo percorsi frequentati, ma anche sconosciuti, che aiutano a non stancarsi mai di questi luoghi.

LATEMAR

 In particolare, il Latemar è un gruppo dove regna la stravaganza, l’arditezza, l’improvvisazione delle forme, il caos. Può sembrare simile ad altri gruppi dolomitici ma possiede una sua ben precisa caratteristica, ha una personalità, si distingue. Si innalza da ghiaie come altre montagne ma si scompone in alto e sui fianchi più di tanti suoi simili.
Emerge dal consueto. Diventa unico!
Molte sono le definizioni attribuite al Latemàr, e tutte corrispondenti al vero. Lo si è decantato per l’originalità delle sue forme, lo si è criticato per la sua friabilità, è stato in parte ignorato per questa sua precaria staticità. Ma è sempre stato ammirato, forse temuto, mai abbandonato. La magia derivante da tutte queste stravaganti strutture, col tempo è diventata malia, richiamo, desiderio di scoperta.

LATEMàR 

Guida escursionistica - alpinistica 

 Ed. Nordpress, Chiari - Brescia 2008 

 

Come le guide precedenti, anche questa di uso tascabile con tutti i punti d'appoggio, sentieri, le ferrate e gran parte delle principali vette. Sono proposte salite di vario impegno, anche sulle montagne limitrofe come Agnello, Cornacci, Corno Bianco e Corno Nero. Tante foto a colori, anche a doppia pagina, rendono prezioso questo volume.

 

CATINACCIO

Guida escursionistica - alpinistica 

Ed. Nordpress, Chiari - Brescia 2006 

Guida tascabile che riporta tutti i punti d’appoggio, i sentieri, le ferrate e gran parte delle principali vette. Sono proposte salite di vario impegno, dalle semplici escursioni fino alle lunghe traversate. In sintesi sono trattate anche le famose Torri del Vaiolet, ma non mancano le classiche cime dei vari sottogruppi, compreso il solitario Larséc. Tante foto a colori, anche a doppia pagina, rendono prezioso questo volume.

MARMOLADA

Guida escursionistica - alpinistica

 Ed. Nordpress, Chiari - Brescia 2005

 Guida tascabile che riporta tutti i punti d’appoggio, i sentieri, le ferrate e gran parte delle vette che formano questo vasto gruppo. Sono proposte salite di vario impegno, dalle semplici escursioni a salite su ghiaccio. Una guida utile per riscoprire queste montagne dalle differenti forme, composizione, quota e con vaste impronte della Guerra 1915/18.